L’occhio può ammirare un centro storico universale e non riconducibile a uno in particolare ( sebbene il retaggio fisico spaziale dei nostri borghi garganici sia inequivocabilmente tutt’ uno con Marchesani) e in cui muri si addossano a muri tetti rossi li delimitano e l’incastrano in un caleidoscopio di anfratti e strettoie e dove linee semplici a matite come segni antichi quasi scolpiti fanno intravedere le strutture. Il segno è essenziale come essenziale è  il colore.

I paesaggi di Marchesani si svolgono in campiture di colore acquerellato su polimaterico . Le diversità atmosferiche , i cieli con toni accesi , diretti , dalle campiture elaborate e  impressioniste , irrompono con tensione sul paesaggio  Garganico . L’acquerello si fa roccia ,  terra , fondivalle , pianura , conche e montagne , esprimendo con forza poetica ed espressiva l’empatia e la bellezza del luogo rappresentato.

Le cose che non passano ; che non possono essere cancellate perché fanno parte di un tempo trascorso. Fatti , avvenimenti ed esperienze sono indelebilmente  registrate dentro di noi , e continuano ad agire , anche se non ce ne rendiamo conto . E’ in questo universo di segni ed emozioni della memoria che la pittura di Salvatore Marchesani ci introduce in un percorso che si snoda attraverso quei sentieri che nella realtà diventano i luoghi di culto e di passaggi di una umanità varia e inquieta .